Cristallo
Una musica un po’ jazz, un profumo
di biscotto, luce soffusa, spot.
Qualcuno si muove, lei sta cantando.
Attraverso il bicchiere con lo sguardo.
In un movimento iperbolico
il cristallino mette a fuoco
il riflesso del lampadario,
delle sue gocce di cristallo,
che si specchia nel nero prugna
del nostro vino profumato,
che riposa nell’ampio calice
posato su un bianco di pizzo.
Sento le parole ora, il testo,
le rime, l’accento un po’ strano,
le note della melodia,
puntini sulle i degli accordi,
e la sua voce cristallina,
il tuo respiro calmo e lento.
E d’un tratto ogni cosa trova un senso,
il suo inizio, la sua fine, il suo posto
nella struttura di questo cristallo
ponderoso che è la vita. E anch’io.
E in questo istante di lucidità
sento trasparire la realtà.
© Marcello Pedruzzi 2012, dedicata a Matjaz.