From TV to Cinema - From Director to Banjo Player
I was in the audience of this wonderful show yesterday: they played soundtracks from Star Trek to the Simpsons and made us aware that half of the effects a movie or a TV show have on us, is actually made by the music.
I don’t know if it was because of the amazing soundtracks, the good musicians or the so cute kids of the "Boys Choir Lucerne" but the emotions were really overwhelming. And yet I had some really "material" thoughts as well. How much does the concertmaster actually earn for such an evening? How much the solo oboist, the banjo player and one of the violists? And what about the vocalists, the boys choir and their directors? How much the producer, the composer, the concert hall and the owner of the brands?
Surely for the experience of the audience all of them are fundamental: without one of them the concert would not have been possible. Every single piece of this mosaic had to be there so that I could get the intense emotions I got. But only few of them got also paid for doing that. And probably those are the ones who did the less work, if measured in time invested for this project. How unfair is that?
And besides: how unfair is the fact that e.g. bankers earn so much, when they actuallq gave any of such unique and wonderful feelings to anybody?
I usually don't complain for such unimportant things, since there is war, violence and hunger on the world, but I am always a bit concerned when I notice that even music often bears inequality.
Ieri ho ascoltato questo splendido concerto dove ho potuto godere la musica di fantastiche colonne sonore, da Star Trek ai Simpson. Per quelli che ancora non l’avessero capito, almeno metà dell’effetto che un film ha su di noi è causata dalla musica, e ieri ne abbiamo avuto l’ennesima prova.
Non so se sono state le fantastiche musiche, gli ottimi musicisti o i bambini, così carini, del “Boys Choir Lucerne”, ma le emozioni mi hanno investito come un carro armato. Eppure questi sentimenti si sono mescolati a pensieri ben più materiali. Quanto avrà guadagnato il primo violino? E quanto l’oboe solista, il banjo o uno dei violisti? E i coristi, le voci bianche e i loro maestri? E quanto incasseranno i produttori, i compositori, la sala, i proprietari dei marchi e dei diritti?
Certo è che per l’esperienza provata dal publico ognuno di questi attori è stato di fondamentale importanza: senza uno di questi individui, il concerto non avrebbe potuto aver luogo. Ogni singola tessera di questo mosaico doveva essere esattamente al suo posto: solo così ho potuto godere di queste imponenti emozioni. Tuttavia solo taluni di loro sono stati pagati per questo, probabilmente coloro che hanno investito meno tempo in questo progetto. Perché questa discriminazione?
E potrei continuare chiedendo: perché un banchiere guadagna tanto, quando a me non ha mai regalato sensazioni simili?
Solitamente non reclamo per queste piccolezze, poiché al mondo ci sono guerre, violenza e fame... ma il fatto che anche la musica spesso nasconda piccole grandi disuguaglianze, mi rende sempre un po’ triste.